Focus Patrizia Sartori – Cooperazione ULSS & fattorie sociali

Patrizia Sartori, Funzionario Disabilità Adulti dell’ULSS 6 Euganea, ci ha fornito un approfondimento sul servizio di integrazione lavorativa promosso dall’ULSS. Si tratta di un servizio collocato nella rete dei servizi sociali e sanitari, con l’obiettivo di garantire l’inclusione sociale lavorativa.

Stiamo parlando di un vero e proprio progetto di vita, perché è la chiave di accesso ad altri diritti: favorisce l’acquisizione di autonomia e lo sviluppo di risorse personali e sociali. Inoltre, se il percorso porta all’assunzione, il risultato è anche l’opportunità di avere un reddito di poter accedere ad ulteriori diritti riguardanti le relazioni.

Il lavoro: una risorsa strategica sia per l’azienda ospitante sia per l’intera collettività

Uno dei focus fondamentali attorno a cui ruota l’intervento di Patrizia Sartori è il fatto che il lavoro sia un ambito di reciprocità e interdipendenza, importante sia per l’azienda sia per la collettività.

Per l’azienda è importante perché favorisce il cambiamento e l’innovazione, portando a soluzioni organizzative interne che migliorano anche l’organizzazione complessiva e l’efficienza del lavoro all’interno dell’azienda. Per non parlare del suo valore dal punto di vista della Responsabilità Sociale d’Impresa in tema di sostenibilità ambientale.

Per la collettività è ugualmente importante perché oltre a essere uno strumento di partecipazione e arricchimento è anche una strategia economica. Infatti, degli interventi finalizzati all’inserimento nel lavoro beneficia complessivamente tutta la società.

Le condizioni necessarie per avviare un progetto di integrazione lavorativa

Esistono però alcune condizioni necessarie da prendere in esame per un’attività di questo tipo. Innanzitutto, deve essere un’esigenza realmente sentita e cercata in modo spontaneo dalla persona. Non dev’essere un’imposizione da parte del medico curante o dei Servizi Sociali, ma è necessario che sia la persona a voler intraprendere quel percorso.

Un altro elemento essenziale è relativo alla fatica: il lavoro non deve comportare una fatica superiore alla motivazione fisica o mentale. È necessario quindi capire quali sono le capacità e le competenze della persona rispetto alle limitazioni legate alla disabilità e prestare attenzione anche alla motivazione e all’investimento che la persona è in grado di mettere nel progetto.

Infine, l’attività deve essere compensata in termini economici e di autonomia e deve comportare una partecipazione al processo produttivo. L’inserimento lavorativo deve essere adeguato e accompagnato all’attenzione nei confronti dei bisogni della persona. In caso contrario, il rischio è che prestare poca cura a questi aspetti determini l’abbandono dell’attività: infatti, sentendosi estranea al processo produttivo, la persona non vede un motivo valido per continuare l’esperienza.