Focus Antonella Manuli – Il coraggio dell’innovazione continua

Antonella Manuli ha raccontato la sua esperienza come proprietaria della startup agricola Fattoria La Maliosa, che dal 2009 si occupa della produzione di vini naturali e olio d’oliva. “La Maliosa è nata proprio dalla constatazione del grande valore ambientale che abbiamo in Maremma e con l’intento di sviluppare un progetto che avesse al centro la sostenibilità”.

Tra gli obiettivi di questa piccola azienda policulturale rientra non solo creare prodotti di eccellenza che siano sani, unici e originali ma anche permettere esperienze immersive nella natura e migliorare l’ambiente agricolo nel rispetto delle sue caratteristiche d’origine. Al centro di tutto l’operato di La Maliosa ci sono sempre due concetti: natura e sostenibilità.

Da subito l’azienda ha spinto molto sull’innovazione nel processo di produzione del suo vino naturale, che pone la massima attenzione al rispetto della natura. Trattandosi di una realtà non normata, La Maliosa si inserisce in una nicchia in rapido sviluppo nel mercato che suscita l’interesse di consumatori giovani e con una certa sensibilità al tema.

Il Metodo Corino per definire il processo produttivo biologico

La prima sfida in cui si è imbattuta La Maliosa è stata di tipo agronomico: definire in maniera chiara anche dal punto di vista scientifico il suo processo produttivo. Per raggiungere questo obiettivo, Antonella ha collaborato con un ricercatore in ambito vitivinicolo (Lorenzo Corino) per sviluppare un vero e proprio metodo. “Questo ci ha portato a una grande innovazione dal punto di vista agronomico, perché non esisteva un protocollo scientificamente accettato”.

In cosa consiste questo Metodo Corino? “Tutto quello che facciamo a livello agronomico è a ciclo chiuso completamente vegetale. Questo significa che utilizziamo tutto il materiale che produciamo in azienda e non introduciamo nessun tipo di concimazione o sostanza derivante dagli animali”.

La trasparenza nel comunicare i propri valori

Un’altra sfida non indifferente ha riguardato il tema della trasparenza nella comunicazione. È necessario dare concretezza all’operato dell’azienda, esprimendosi in maniera seria e semplice, ed evitando di cadere nel greenwashing.

Nel comunicare bisogna garantire accuratezza, autenticità e trasparenza non solo riguardo al processo, ma concentrandosi anche sulla sua ideazione ed esecuzione. La cura del dettaglio e l’attenzione al particolare che guidano ogni fase della lavorazione devono essere espresse in modo efficace all’esterno, in modo da arrivare ai consumatori.

L’importanza dell’innovazione tecnologica

La terza sfida consisteva nel capire come raccontare l’unicità dell’esperienza della Maliosa in una semplice etichetta. Ed è proprio per affrontare questa sfida che Antonella ha trovato un valido alleato nella tecnologia. Grazie alla collaborazione con altre aziende (RBA Design, UPM e MGA), La Maliosa è riuscita a sviluppare il primo progetto di blockchain nel settore del vino.

Sull’etichetta da apporre sopra alla bottiglia di vino viene inserito un QR Code che, quando scansionato, apre al cliente una pagina web da cui può accedere a tutta una serie di informazioni sull’azienda. Dall’annata di produzione di quello specifico vino, alle informazioni sul vigneto, sul packaging, sulla carbon footprint, ai consigli di degustazione e molto altro ancora.